Natura, ingegneria, relax e cortesia all’Oasi Alento

Spinti forse dalle mode o dal maldestro “principio” di emulazione, nella gestione dello svago tendiamo alla ricerca esaperata dell’esotismo, magari per sentirci meno “provinciali”. Della serie, più ti stacchi e più ti emancipi, più vai fuori e più è bello. Grave errore, frutto di prevenzione e scarsa conoscenza. E’ proprio nel nostro territorio, infatti, nel cuore della provincia salernitana, che la natura ci offre spettacoli difficilmente rintracciabili anche nel più rinomato sito internazionale.

L’Oasi Alento, ricavata a valle della Diga omonima, in località Piano della Rocca a Prignano Cilento, è l’esempio più eclatante a supporto di tale tesi. Un’area tanto significativa sotto il profilo delle ricchezze naturali e della salvaguardia della biodiversità da essere dichiarata “Sito di Importanza Comunitaria”, appartenente alla rete europea “Habitat”.

Polmone verde da 3mila ettari, con 7 laghetti collegati da sentieri attrezzati, l’Oasi segue il corso del fiume Alento e dei suoi affluenti. Boschi di salici e pioppi “vigilano” sui diversi ecosistemi presenti, caratteristici di molteplici habitat (fiume, lago, collina) che solo qui possono coesistere in una meravigliosa armonia. L’Oasi, luogo ideale per regalare alle famiglie una giornata indimenticabile a contatto con la natura, consta anche di un parco verde con giochi d’acqua, un bar-ristorante, un’area pic-nic (con tanto di barbecue), una sala congressi e addirittura un teatro sull’acqua. E’ possibile praticare trekking, equitazione, bici, bird-watching (osservazione di specie protette di uccelli da “torrette” speciali), tiro con l’arco, pesca sportiva, canoa e vela.

Dell’Oasi, come accennato, fa parte anche la maestosa Diga, eccellenza ingegneristica costruita fra il 1984 e il 1994 con l’intento di provvedere al fabbisogno idrico dell’intera Valle dell’Alento, penalizzata nei decenni precedenti da un clima povero di pioggie nei periodi caldi, quando le colture “reclamano” acqua. Le dighe del Carmine e del Nocelleto, all’inizio degli anni ’80, rappresentarono un primo tentativo di recupero delle risorse idriche e stimolarono l’Avvocato Franco Chirico, Presidente del Consorzio Velia, a concepire l’idea di un invaso artificiale di capacità maggiore (l’attuale Diga, alta 43 metri e larga 620) in cui l’acqua immagazzinata avesse scopi non solo irrigui ma anche idropotabili, industriali e idroelettrici. L’impatto visivo incute riverenza, la distesa artificiale è percorribile in battello, per un’escursione molto caratteristica.

Abbiamo trascorso una magnifica giornata all’Oasi, accolti da uno staff efficiente, disponibile e cordiale. Affidiamo al filmato le sensazioni uniche provate immergendosi in un contesto così tranquillo e incontaminato, che valorizza e tutela l’ambiente come nessun altro.

[Informazioni tecniche tratte dal testo “Diga di Piano della Rocca” di L. Calza]

Per contatti: 0974 837003 – 3471531360, www.oasialento.it, facebook.com/oasifiumealento

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