Piccoli accorgimenti per un caffè domestico “notevole”

Le scuole di pensiero circa la preparazione del caffè sono innumerevoli, e alla fine si punta molto spesso (per gusto, abitudine o praticità) su quello del bar. Premesso che le “vette” del bar sono inarrivabili, più che altro per la forte pressione con cui le macchine professionali “sparano” l’acqua nella miscela di caffè, è possibile ricorrere ad alcuni banali accorgimenti per ottenere un risultato domestico notevole.

Innanzitutto, la miscela (si può scegliere anche una per macchina espresso, in modo da ridurre la distanza col risultato del bar) va conservata in luogo fresco ed asciutto, chiusa ermeticamente ed al riparo da commistioni odorose con spezie varie.

La moka (la caffettiera, per intenderci) dopo ogni utilizzo va immediatamente lavata ed asciugata; ogni tanto è opportuno effettuare dei “caffè a vuoto” (solo acqua nel serbatoio) per depurarla da eventuali residui calcarei: ecco perchè si consiglia l’uso di acqua minerale naturale o in ogni caso di acqua corrente priva di impurità.

L’acqua va versata tenendosi nettamente sotto la vite della caldaia, il caffè NON deve riempire il filtro a “montagnetta” ma deve pareggiare l’orlo ed essere spianato – esercitando una moderata pressione – aiutandosi con un cucchiaino o un coltello (affinchè costituisca una barriera compatta per l’acqua che filtrerà con più difficoltà e NON allungherà il caffè).

La moka va avvitata con forza (il vostro piano di cottura vi ringrazierà) e va tenuta rigorosamente scoperchiata, perchè altrimenti il vapore, colpendo il coperchio, creerebbe condensa e le goccioline annacquerebbero il caffè, allungandolo. Appena il caffè riempie metà moka, togliere dal fuoco (altrimenti al colare lento e fluido si sostiuirebbero bolle scoppiettanti e bruciacchiate) e lasciar completare l’erogazione su una superficie NON calda.

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