Nel biologico il riparo da frutta e verdura contaminate

Pochi giorni fa, l’Environmental Working Group, un’associazione no-profit degli USA, ha pubblicato la classifica annuale dei 12 alimenti, tra frutta e verdura, più contaminati da pesticidi. La classifica è il risultato di analisi effettuate dal FDA (Food and Drug Administration) e dal Dipartimento dell’Agricoltura degli USA su 35mila campioni che sono stati testati dopo essere stati lavati e preparati per il consumo. La lista completa comprende 48 prodotti comunemente reperibili nei supermercati degli USA. Sui campioni analizzati sono stati trovati i residui di ben 178 pesticidi diversi. I prodotti risultati più contaminati sono stati le fragole, gli spinaci, le pesche, le mele, le pere, le ciliegie, l’uva, il sedano, i pomodori, i peperoni dolci, le patate, i peperoncini piccanti. Le fragole risultano in cima alla lista presentando fino a 20 pesticidi diversi in un solo campione. E’ bene notare che i residui dei pesticidi sono presenti anche dopo che il prodotto è stato lavato o sbucciato.

La classifica, che è stata stilata negli USA, può rappresentare un buon riferimento anche per l’Italia, dove la situazione è simile, tranne che per qualche pesticida il cui utilizzo in Europa è vietato perché valutato neurotossico da recenti studi. I vegetali più inquinati sono quelli a foglia (lattuga, spinaci), la frutta estiva (fragole, frutti di bosco, pesche) e le mele. Inoltre gli esperti ricordano che è molto importante ridurre il più possibile l’esposizione dei bambini ai pesticidi.

Ma perché i pesticidi vanno evitati? Oltre ad accumularsi negli ecosistemi danneggiando l’ambiente, essi possono causare gravi danni alla salute umana, in quanto si comportano da veri e propri interferenti endocrini provocando alterazioni della sfera riproduttiva (pubertà precoce, riduzione della fertilità), disfunzioni del sistema endocrino ed immunitario, disturbi acuti e cronici del sistema nervoso, danni ai polmoni, tumori.

Questa analisi dell’EWG vuole essere uno strumento utile per i consumatori al fine della scelta nell’acquisto dei vegetali. Attraverso questi dati possiamo avere un’indicazione di quali sono i vegetali che risentono maggiormente della differenza tra agricoltura biologica e coltivazioni intensive (poiché trattengono, più di altri, i pesticidi) e dunque vanno acquistati preferibilmente bio, e quali prodotti invece è possibile acquistare senza troppi rischi per la salute, pur essendo coltivati in modo convenzionale. A tal proposito, elenchiamo i 15 prodotti che sono in fondo alla lista, e cioè quelli che, secondo l’analisi, hanno presentato i più bassi residui di pesticidi: mais, avocado, ananas, cavolo verza, cipolle, piselli dolci, papaya, asparago, mango, melanzana, melone verde, kiwi, cantalupo, cavolfiore, pompelmo, broccoli, patate dolci, funghi, anguria.

a cura della dssa Gabriella Siciliano

Approfondimenti: http://www.ewg.org/release/2017-dirty-dozen-strawberries-spinach-top-ewgs-list-pesticides-produce

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