Probiotici e Prebiotici (parte 1)

Il termine probiotico deriva dal greco “pro-bios” e significa, al contrario di antibiotico, “a favore della vita”. I probiotici sono microrganismi (soprattutto batteri) vivi e attivi contenuti in determinati alimenti o sotto forma di integratori che, se somministrati in quantità adeguate, conferiscono benefici alla salute dell’organismo (difesa dai batteri patogeni, produzione di vitamine, per i dettagli LEGGI QUI), rafforzando soprattutto il microbiota intestinale.

Per essere definiti tali, i probiotici devono sopravvivere all’acidità dell’ambiente gastrico, crescere e moltiplicarsi all’interno dell’intestino, mantenendosi vitali dal momento della produzione fino al momento del consumo e ovviamente, essere sicuri per l’uomo.

I prebiotici sono sostanze alimentari non digeribili che costituiscono il nutrimento dei batteri intestinali. Infatti, una volta arrivate all’intestino, vengono metabolizzate dai batteri “buoni” già presenti nel tratto intestinale e ne promuovono l’accrescimento. Si tratta principalmente di fibre idrosolubili contenute in buona parte degli alimenti vegetali, come quelle presenti nella frutta (ad es. la banana) e nella verdura (ad es. cicoria, asparagi, cipolle, carote, aglio, porri) ma anche in fagioli e legumi in genere, frumento, miele.

Infine, il termine simbiotico si riferisce all’insieme di probiotici e prebiotici, che apportano dunque un’azione sinergica, poiché da un lato rafforzano la presenza di batteri amici nell’intestino e dall’altro consentono la crescita di tali batteri fornendo il nutrimento adeguato alla loro sopravvivenza.

I probiotici possono essere integrati in una varietà di prodotti, quali alimenti, medicinali e supplementi dietetici. Microrganismi benefici sono presenti in piccole quantità in bevande fermentate come il kefir, il tè kombucha, ed in alimenti fermentati come lo yogurt, i crauti, alcuni tipi di formaggio, il miso ed il tempeh (ottenuti dalla soia). Lo yogurt tradizionale tuttavia non può essere considerato un alimento probiotico in quanto i fermenti lattici seppur vivi in esso presenti (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) non riescono a superare integri l’acidità gastrica.

In ogni caso lo yogurt rimane un alimento prezioso poiché l’acido lattico prodotto dai lattobacilli in esso presenti fà abbassare il pH intestinale impedendo la crescita dei batteri nocivi e mantenendo in salute il nostro tratto digerente. Inoltre i fermenti lattici migliorano l’assorbimento di minerali quali calcio, fosforo e magnesio, e producono vitamine del gruppo B e K.

Il kefir è un latte fermentato contenente una varietà maggiore rispetto allo yogurt di ceppi di microrganismi, non solo batteri ma anche lieviti, infatti presenta anche una lieve gradazione alcolica. Entrambe le bevande sono tollerate anche in caso di lievi intolleranze al lattosio, poiché quest’ultimo è in buona parte pre-digerito dai batteri. Nel prossimo articolo vedremo quali sono le modalità di assunzione dei probiotici, quali i benefici e le controindicazioni associate al consumo di tali prodotti.

a cura della dssa Gabriella Siciliano

Approfondimenti

Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione – Latte e prodotti funzionali: la nuova

Anukam K C, Reid – Probiotics: 100 years after Ilye Metchnikoff’s observation – Communicating Current Research and Educational Topics and Trends in Applied Microbiology. 2007

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